I filetti di baccalà

il filetto di baccalà: lo street food romano più amato

il filetto di baccalà: lo street food romano più amato

Siamo già a dicembre, Natale si avvicina a grandi passi e L’Italia nel piatto queste mese propone tante ricette di pesce, tipiche delle nostre regioni alla vigilia di Natale.

Il cenone del 24 dicembre è generalmente un cenone di magro, quindi il pesce è presente sulle tavole di quasi tutte le famiglie.

Nella mia, per tradizione la cena inizia con gli spaghetti al tonno, e non parlo di tonno fresco ma di quello in scatola, quindi un piatto semplice ma tanto appetitoso.

La ricetta che propongo per L’Italia nel piatto, però,  è un’altra, decisamente sfiziosa e molto, molto tipica. Sto parlando dei filetti di baccalà: croccanti e saporite strisce di pesce avvolte nella pastella e fritte in olio caldo.

Il filetto di baccalà a Roma è un cibo amato e rispettato, un vero peccato di gola. Il tempio del baccalà è un localino molto antico in pieno centro, semplice e spartano: precisamente si trova in Largo de’ Librari ed è conosciuto come “er filettaro”, ma tutte le pizzerie cucinano in modo egregio il filetto di baccalà che è diventato uno degli street food romani più gettonati.

Quella del filetto di baccalà è una tradizione antica presente in ogni casa soprattutto il venerdì, quando nei tempi andati si osservava maggiormente l’astinenza dalle carni: e, sempre per tradizione,  ancora oggi a Roma il baccalà si vende di venerdì.

Tornando alla cena di Natale,  il cenone della vigilia  prevede, tra l’altro,  un gran piatto di cibi fritti: il broccolo, i carciofi, le patate, la ricotta, i funghi e non per ultimo lui, il baccalà.

Per prepararlo, conviene acquistare quello già “ammollato” ma se non lo doveste trovare allora va benissimo quello sotto sale che però dovrà essere tenuto a bagno per almeno 48 ore avendo l’accortezza di cambiare frequentemente l’acqua, sciacquandolo spesso.

Una volta pronto, andrà asciugato,  spinato e spellato. La pastella va preparata in anticipo perché possa avere il tempo di riposarsi. Vi lascio la ricetta della mia famiglia.

il filetto di baccalà: lo street food romano più amato

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I filetti di baccalà
caldi e croccanti, un vero peccato di gola
Porzioni
3 persone
Ingredienti
  • 300 g di baccalà
  • qb olio di semi
per la pastella
  • 200 g di farina 00
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1 cucchiaio abbondante d'olio extra vergine d'oliva
  • qb acqua naturale
  • 1 pizzico di sale
Porzioni
3 persone
Ingredienti
  • 300 g di baccalà
  • qb olio di semi
per la pastella
  • 200 g di farina 00
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1 cucchiaio abbondante d'olio extra vergine d'oliva
  • qb acqua naturale
  • 1 pizzico di sale
Istruzioni
  1. Se utilizzate un baccalà già bagnato allora sciacquatelo, asciugatelo, spinatelo e spellatelo. Poi tagliatelo in filetti di circa 10/12 cm di lunghezza.
  2. In una ciotola versate la farina, un pizzico di sale, l'olio e il vino. Cominciate a mescolare poi aggiungete gradatamente l'acqua continuando ad amalgamare. Si dovrà ottenere una consistenza fluida, liscia ma non liquida. La pastella dovrà riuscire ad avvolgere bene il pesce senza colare troppo.
  3. In una capiente padella o casseruola versate abbondante olio di semi, lasciatelo scaldare poi immergetevi i filetti, due o tre alla volta non di più, per non far abbassare la temperatura dell'olio. Girateli e lasciateli dorare, poi scolateli su carta assorbente.
  4. Serviteli caldi volendo spruzzandoli con il limone, ma non è necessario.
Recipe Notes

Ogni famiglia ha la propria versione della pastella. L'originale in realtà è composta da sola acqua e farina, viene sconsigliato anche il sale, visto che il baccalà è un pesce molto sapido, ma questa è la pastella di casa mia, collaudata e molto apprezzata.

Non riesco a quantificare la dose dell'acqua perché sarà l'occhio e la consistenza del composto a suggerirne la quantità.

Occhio al sale!! un pizzichino è sufficiente, se dovesse risultare poco si potranno sempre salare i filetti un volta cotti.

il filetto di baccalà: lo street food romano più amato

E a Natale nelle altre regioni cosa si mette in tavola? Tanto baccalà e non solo!!

 

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14 Comments

  1. says: carla emilia

    Mi ricordo a casa di nonna queste mangiate di fritti per le feste di Natale! Era bellissimo stare tutti insieme intorno al tavolo e vedere arrivare queste meraviglie profumate e croccanti. Un bacione Mery e grazie per avermi in qualche modo ricordato i natali della mia infanzia a Roma 🙂

  2. says: zia Consu

    Ho trascorso qualche ultimo dell’anno a casa di amici romani ed ho avuto il piacere di assaggiarlo..squisito è dire poco, esattamente come tutto il fritto pastellato delle feste! Siete degli assi in questo!
    Non sai come te ne ruberei una porzione 😛 gnammy!

  3. says: Sabrina

    Eccoli i nostri meravigliosi filetti di baccalà, immancabili sulle tavole in festa, e immancabili tra gli antipasti. Da buon compaesani, non posso che apprezzare particolarmente questa proposta, conoscendone di già la bontà, e la tua presentazione ne esalta le qualità!
    Un saluto
    Sabrina

  4. says: edvige

    Io adoro il baccalà o meglio lo stocafisso perchè meno salato ma lo devo fare solo per me marito solo l’odore scappa. Favolosi questi filetti, il problema è che qui gia a bagno non si trova sopra tutto lo stoccafisso e l’altro per me purtroppo troppo salato. Prima o poi chissà… Buona serata bacioni.

  5. Marina anche da noi i fritti di baccalà sono un must assoluto! Qui si usa la pastella lievitata, ma sono molto curiosa di provare la tua versione con il vino…dev’essere davvero strepitosa! Bravissima come sempre amica!
    Un abbraccio,
    Mary

  6. says: Ely

    Dolce Meri. <3 Tu cucini amore. E questi filetti un po' mi mettono malinconia.. perchè per me le feste sono già un momento difficile, specialmente se penso ad alcuni vuoti profondi. Credo che la mia nonna avrebbe adorato questa tua ricettina e ti avrebbe fatto i complimenti! Un augurio pieno d'amore e di pace, a te e a chi ami amica mia! TVB!

    1. says: Marina Riccitelli

      Mia cara Ely purtroppo la malinconia è una tappa obbligatoria quando cucino. Ogni piatto, ogni ingrediente mi ricorda l’uno o l’altra, i loro gusti, le loro preferenze e anche i loro insegnamenti culinari che non ci abbandoneranno mai. Per non parlare dei profumi… Auguri anche a te amica cara, tvb anch’io

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