Frittelle di cavolfiore
L’Italia nel piatto di ottobre è dedicata alle ricette preparate in onore dei santi e dei santi patroni.
In tutti i paesi o città d’Italia, infatti, vi è una giornata in cui si onora un santo, che sia patrono o meno: viene festeggiato perché è nativo del luogo oppure vi ha vissuto a lungo o magari vi è sepolto.
Inoltre, pressoché ogni categoria o condizione ha il proprio santo protettore: santa Cecilia patrona della musica, san Crispino protettore dei calzolai, san Giorgio degli scout e via dicendo.
Il cibo dei Santi
A molti santi poi viene dedicato un piatto, un cibo cucinato per celebrarne la ricorrenza e che vede riuniti paesi interi intorno a bracieri, pentole e fornelli, occasione unica per festeggiare con devozione e allegria.
A Tuscania, uno dei borghi tra i più belli della Tuscia viterbese, a gennaio si festeggia Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, patrono dei contadini, degli allevatori, dei macellai e dei salumieri.
Fino agli anni settanta per gli agricoltori e gli allevatori, Sant’Antonio era un punto di riferimento, tanto che si diceva che l’annata agricola iniziava il giorno di Sant’Antonio Abate e terminava il giorno di San Martino, praticamente dal 17 gennaio all’11 novembre.
Ogni lavoratore si recava alla messa per prendere il santino nuovo da inchiodare alla porta della stalla ed erano talmente tanti gli allevatori che portavano a benedire gli animali, che il prete doveva scendere per le strade con l’acquasantiera per riuscire a benedire tutti gli animali presenti tra muggiti, nitriti e belati.
Voglia di rinascita
Dopo il terremoto del 1971 la popolazione tuscanese sentì la necessità di una nuova spensieratezza, di tornare a divertirsi con le feste popolari, nacque così l’idea di festeggiare Sant’Antonio Abate con la sagra della frittella di cavolfiore: una scelta strettamente legata alla cultura gastronomica tradizionale e alla stagionalità dei prodotti offerti dal territorio.
Oggi la festa di Sant’Antonio Abate vede una grande partecipazione popolare e tra stornellatori, artisti e stand con prodotti locali. Al centro della piazza principale di Tuscania viene posta una gigantesca padella nella quale si friggono le gustosissime frittelle di cavolfiore, da mangiare calde e che, se cosparse di zucchero, diventano frittelle veramente speciali, provare per credere!
(credits to Proloco Tuscania Tusciaweb Lazio Nascosto)
Vi lascio la semplicissima ricetta:
Frittelle di cavolfiore
Ingredienti
- 1 cavolfiore medio
per la pastella
- 250 g di farina
- qb acqua
- 1 presa di sale
- 1 cucchiaio di prezzemolo tritato facoltativo
- qb olio di semi per friggere
dopo la cottura
- sale o zucchero da spolverare sulle frittelle
Istruzioni
- Togliete le foglie esterne al cavolfiore. Dividetelo a metà, lavatelo molto bene poi dividetelo ancora i due o tre pezzi. Lessatelo in acqua salata per circa dieci minuti, avendo cura di lasciarlo "al dente", dal momento che finirà di cuocere durante la frittura.
- Preparate la pastella versando la farina in una larga ciotola, unite una presa di sale poi iniziate a versare l'acqua. Mescolate a lungo per togliere tutti i grumi. La pastella dovrà essere densa tanto da poter avvolgere il cavolfiore senza però scivolare via. Nello stesso tempo non dovrà avere una consistenza troppo solida altrimenti la frittura risulterebbe pesante, rimanendo cruda all'interno.
- Ecco il motivo per il quale non ho inserito le dosi precise dell'acqua, durante la preparazione infatti riuscirete a capire se va aggiunta acqua o magari un po' di farina in più se la pastella è diventata troppo liquida.
- Se vi piace potete aggiungere un cucchiaio di prezzemolo tritato.
- Fate scaldare l'olio in una padella e nel frattempo dividete le cime del cavolfiore.Versatele nella ciotola e aiutandovi con un cucchiaio avvolgetele con la pastella poi immergetele nell'olio caldo avendo cura di non aggiungerne altre fino a cottura di quelle già in pentola, per non far diminuire la temperatura dell'olio e compromettere dunque la frittura.Scolatele su carta assorbente e servitele calde, cospargendone alcune di sale, altre di zucchero semolato: ditemi poi quale vi piacciono di più!
Ad ogni regione il suo santo, il suo piatto e la sua foodblogger. Da questo mese a rappresentare la Calabria ci sarà Alessandra, bentornata nella nostra rubrica! 😍
Ne approfitto per salutare Barbara alla quale auguro buon lavoro e tantissimo successo 😘
Piemonte: Torta di Sant’Antonio di Jouvenceaux
Liguria: torta di riso di San Michele
Lombardia: Rustin Negaà alla Milanese per Sant’Ambrogio
Trentino-Alto Adige: Pane dolce di San Vigilio
Veneto: La fritola de la festa degli oto
Emilia-Romagna: La Piadina della Madonna del Fuoco
Toscana. Torta di San Pietro (o torta dei due Santi o torta garfagnina)
Umbria: Pane di San Francesco d’Assisi, ricetta medievale
Marche: Polenta di Sant’Antonio
Abruzzo: Taralli di San Rocco-ricetta abruzzese
Campania: Spaghetti alla Gennaro
Puglia: Melanzanata di Sant’Oronzo
Basilicata: Gallo ripieno al sugo di San Rocco ricetta venosina
Calabria: Abbaculu o pastorale di S. Biagio
Sicilia: Maccheroni “cu sutta e supra” per San Michele Arcangelo
Sardegna: Cocciula e Cozzas a sa schiscionera
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Che belle e che buone devono essere queste frittelline assolutamente da provare! Un abbraccio caraP.s:
Ho inviato il commento incompleto mamma mia che pasticciona sono….
Ripeto che sono belle e buone queste frittelline e che dire, non la conoscevo davvero questa ricetta, è stato interessante leggere la loro storia!
Un abbraccione
Interessante ricetta, soprattutto perché non prevede le uova che io non posso utilizzare. Grazie per la ricetta.
Queste le adoro, mi fanno tornare all’infanzia, quando me le preparava la nonna.
Adoro le tue frittelline Marina, sono certa che potrei mangiarne a decine! Che belle queste tradizioni nostrane, raccontano tanto dei popoli e della storia ed esperienze vissute.
Un abbraccio e buona settimana,
Mary
I miei figli mangiano il cavolfiore solo in questo modo e devo dire che anche per noi grandi queste fanno una tira l’altra. Mi piace l’idea della sagra in occasione della festa del santo.
SEmplici e stuzzicanti, grazie, non le ho mai fatte!!!
Frittelle sono sempre apprezzate, di cavolfiore poi…. ottima proposta!
I cavoli non sono ancora tornati sulla mia tavola ma ti assicuro che queste frittelle mi fanno fremere per rimediare!!!
Grazie Meri per essere passata a trovarmi, fammi sapere se la ricetta del “tonno” di ceci è stata gradita da tua figlia ^_^
A presto :-*
Buonissime le frittelle di cavolfiore, Mari, ne vorrei un po’ per cena !!!